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martedì 22 luglio 2008

"Juve tutta muscoli? A noi mediani piace"

Furino, Benetti e Marocchi promuovono i bianconeri: "Altro che poca qualità, uno come Poulsen sarà utilissimo". E "Furia" sta con Ranieri: "La squadra si è rinforzata in maniera organica, nessuno sulla carta ha fatto meglio e sarà un’assoluta protagonista dello scudetto"
Christian Poulsen, 28 anni, in allenamento. LaPresse
Christian Poulsen, 28 anni, in allenamento. LaPresse
VINOVO (Torino), 22 luglio 2008 - Puoi vivere da mediano e vincere otto scudetti. Basta chiedere a Giuseppe Furino, il Mediano della Juventus. Storie di mastini da centrocampo, mica di "abbaialuna". Da Giuseppe Furino a Romeo Benetti, da Massimo Bonini ad Antonio Conte. Ora dicono: “Questa Juventus è una squadra compatta, ben costruita, ha un centrocampo solido e lotterà per lo scudetto”. Il giudizio è unanime, la Juventus dei mediani farà strada. E’quella che in mezzo potrà contare (anche) sul neoarrivo Christian Poulsen, sull’ulteriore crescita di Mohamed Sissoko e sulla continuità di Cristiano Zanetti. “Perché a me questa storia della quantità e della qualità mi pare tutta una baggianata”. Eccoci, Furino va dritto al sodo, come sempre. “Questa società ha costruito una squadra di qualità, sta portando avanti un progetto vincente. Tutto il resto sono chiacchiere”.
SCOMMESSA MARCHISIO - Chiacchiere che, più o meno, si possono riassumere così: alla Juventus manca un centrocampista di qualità. Furino rilancia: “Primo: non è vero. Come si fa a dire che non cè qualità dove ci sono campioni come Del Piero, Camoranesi, Nedved, Trezeguet e via così. Secondo: la Juventus che vince ha sempre un progetto alle spalle, oggi come ieri. Allora io vado oltre, la squadra di Ranieri si è rinforzata in maniera organica, nessuno sulla carta ha fatto meglio e sarà un’assoluta protagonista dello scudetto”. Non resta che fare il solito paragone, roba del tipo: chi sarà il nuovo Furino? Altre chiacchiere, il Mediano taglia corto: “Non esistono paragoni così. A me piace molto Zanetti e credo nelle grandi potenzialità di Marchisio. Lui, De Ceglie e Giovinco non sono più semplici scommesse”.
I MODELLI - Juve di lotta e di scudetto, come quella di Trapattoni, che nel 1976-77 vinse lo scudetto e la coppa Uefa. Con Causio sulla fascia destra, Tardelli e Furino. E con Benetti, altra vita da mediano: “Non so se quella squadra ci assomigliasse davvero, forse sì, ma il calcio è cambiato. Questa Juventus è solo mascherata, lotterà al vertice in campionato e in Europa. Ha un centrocampo solido, capace di offrire copertura alla difesa e appoggio all’attacco. Questo è stato il segreto di tante vittorie bianconere”. Poi il “ruvido” Benetti promuove il “ruvido” Poulsen: “Anche lui viene ricordato solo per certi episodi, trascurando tutto il resto. E´ un ottimo mediano, tattico, uno da Juventus. E poi è un nordico, rispetterà le decisioni dell’arbitro, senza tutte quelle fastidiose proteste”. Insomma, l’entusiasmo è contagioso. Juve di lotta e di scudetto. La pensa così pure Giancarlo Marocchi, uno che in bianconero ha fatto (e vinto) un po’di tutto. Uno dai piedi troppo fini per fare il mediano, ma pur sempre uno “sgobbone”da centrocampo. Ora spiega: “La Juventus mi piace, il suo centrocampo è solido, poi la differenza la farà l´attacco. Mi piace molto Sissoko, dovrà crescere ancora, ma ha caratteristiche simile a quelle di Vieira”. La solita storia: l´elogio del mediano.
Giampiero Timossi Gazzetta.it

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