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mercoledì 16 luglio 2008

Giornalisti sportivi? Asini


Giornalisti sportivi? Asini
Oronzo Canà lancia la sua ultima bomba: «È mai possibile che gente pagata per fare questo lavoro non sappia nemmeno il regolamento del calcio?». L'arrivederci ai lettori di Libero.it. L'allenatore ci lascia per un incarico prestigioso...

Carissimi lettori, eccomi qui a rispondere alle vostre domande e ai vostri commenti. Stavolta m’avete mandato soprattutto commenti sul film e avete fatto bene, anche se qualcuno tanto tenero non è stato, porca puttèna.
Ma tra le tante critiche, positive o negative che siano, m’è arrivèta una domanda di quelle che fanno tremare le poltrone. Ve la scrivo papèle papèle così come è stata scritta: “Grande Oronzo, secondo te i giornalisti televisivi sono in grado di fare il loro lavoro? Non sono troppo asserviti alle grandi squadre? Non sono troppo modesti come opinionisti, specialmente gli ex calciatori? Secondo me quelli bravi (e solo loro) dovrebbero limitarsi a fare il commento delle partite”. Effettivamente qualche giornalista televisivo, e mi riferisco ai canali nazionèli e satellitèri, ogni tanto mi fa ribollire le viscere e mi si contorce l’intestino tenue.

Faccio l’esempio di queste ultime due domeniche, a proposito degli arbitrèggi che hanno accompagnato le partite dell’Inter. Premetto che ne ho parlato sul mio blog in un post specifico “Arbitri e terzo tempo” su Bizonacana. Comunque sia sul colpo di testa e successivo fallo di mani di Couto ho sentito le opinioni più disparate, tant’è che passando da una trasmissione all’altra non c’ho capito più un ghèzzo. Chi diceva che il regolamento parla chiaro e che rigore ed espulsione erano sacrosènti, chi sosteneva che il rigore non c’era e tanto meno l’espulsione. A complicare le cose ci si sono messi Gussoni e Cocciapelèta Collina, rispettivamente presidente dell’AIA (associazione arbitri italiani), e designatore unico: uno dice che il rigore l’avrebbe dato e l’altro che invece non se ne parla nemmeno. Ma insomma, a chi dobbiamo dare retta? È mai possibile che gente pagata per fare questo lavoro non sappia nemmeno il regolamento del calcio? Come diceva Totò: “Mah!”

Tornando ai giornalisti, c’è da dire che anche la domenica successiva s’è scatenata una polemica sull’espulsione di Cesar. È inutile che dico che anche qui i pareri sono stati i più discordi: non c’era nemmeno il fallo; il fallo c’era ma era veniale; era da ammonizione; era da espulsione diretta; era da carcere a vita. Il mio amico Aristarco Bottasecca si sta disamorando del calcio, dice. In particolare lui s’è seccato molto quando alla RAI, durante una partita di coppa Italia l’opinionista, un ex calciatore di cui non faccio il nome perché è un mio amico ed un’ottima persona, ex difensore di Genoa, Inter, Milan e Roma, ha detto che è normale che un difensore sullo slancio possa assestare un calcio in testa all’avversario e sfregiargli la fronte. Siccome la partita Aristarco la stava guardando assieme al nipotino di 8 anni, ha deciso di spegnere la televisione e di trovare maniere più educative per intrattenere il bambino.
Quindi porca puttèna, stateci attenti, giornalisti! Sennò vi spezziamo la noce del capocollo e poi pure noi spegniamo la TV!

Ah, lo sapete come si chiama il lettore che m’ha fatto questa domanda? Si chiama Soppressata. Madonnina Benedetta dell’Incoronèta… che nome disgrazièto. Secondo me me lo fate apposta per farmi ingazzère.
Un caro saluto a tutti e mi sa che per un po’ non ci sentiremo, perché mi hanno dato un incarico prestigioso di cui non posso ancora anticipare nulla. È stato veramente un piacere passare questi due mesi con voi… e speriamo di poterci risentire presto. Ma comunque continuatemi a scrivere, prima o poi vi risponderò.
Il vostro Oronzo Canà.
tratto da liberonews

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